"Le vestigia dei tuoi baci" un romantasy con une missione
- Content is K - Elena Kolczok

- 30 oct.
- 2 min de lecture
Non ti innamorare 🥀
Scrivere questa storia è stato, prima di tutto, un atto sovversivo. Da ragazzina l'autrice ha vissuto una relazione tossica, una di quelle che ti spezzano e confondono, ma che insegnano anche a riconoscere il proprio valore. Ne è uscita grazie al supporto dello psicologo dell’università e grazie a un libro che le è capitato tra le mani quasi per caso: "Donne che amano troppo" di Robin Norwood. Quel testo le ha aperto gli occhi, offrendole parole per raccontare ciò che aveva vissuto, e l’ha trasformata in una paladina della consapevolezza emotiva, soprattutto del ciclo di violenza e dolcezza in cui si rischia di perdersi dentro una relazione tossica.
Col tempo, però, si è resa conto che libri come quello, seppur fondamentali, non sono sempre accessibili o digeribili per lettrici più giovani. Da qui è nata l’idea di scrivere un Romantasy "Le vestigia dei tuoi baci" pensato per il pubblico New Adult: una storia che fa innamorare dell’amore (e del protagonista, ovviamente!), che attraversa tutte le fasi di una relazione tossica, e che insegna a decostruirla per ritrovare se stesse. Una sorta di manuale non convenzionale sulle relazioni tossiche, travestito da avventura romantica.

Perché puoi essere così dolce e poi così cattivo, mi chiedo nel dormiveglia della visione.
“Io amo. Solo, non so amare,” mi risponde Hippolyte, guardandomi dritto negli occhi.
La traccia esisteva già: l’autrice l’aveva scritta per un progetto di ghostwriting legato a un videogioco narrativo rivolto a ragazze. Era una sorta di gioco di ruolo, con scene sempre più intense e coinvolgenti. Ha ripreso quella base e l’ha trasformata: ha costruito un worldbuilding solido, aggiunto avventure, personaggi divertenti e creature fantastiche come la pantera-ombra e i cafalli cavalli fantasma adorabili e inquieti.
Dalle reazioni dei lettori, emerge che la parte “educativa” è ben nascosta nel cuore della trama, travolgente e appassionante. Ma il messaggio arriva forte e chiaro: scegli te stessa.
Una curiosità: i due libri che hanno ispirato profondamente la narrazione sono "Donne che amano troppo" di Robin Norwood e "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés. Quest’ultimo ha anche ispirato il nome della protagonista: Louve, che in francese significa “lupa”.

Commentaires